Poeta tedesco. Dopo essere entrato nel convento dei padri francescani nel 1490
ed essersi avviato verso una promettente carriera universitaria, a Strasburgo
entrò in contatto con S. Brant e iniziò l'attività
letteraria, ottenendo nel 1505 dall'imperatore Massimiliano il titolo di "poeta
laureato". Tenace difensore della tradizione della Chiesa romana, si
schierò contro la Riforma sostenendo il principio del primato della
Chiesa e delle sue istituzioni contro gli spiriti nazionalistici e laici.
Sostenne, inoltre, la necessità di una riforma della oratoria sacra
fondata sui canoni francescani contro le pretese degli umanisti. Divenne celebre
come oratore e si mise in luce per una forte carica satirica. Nel 1512 compose
la sua opera più importante, l'
Esorcismo dei matti, cui seguirono
La corporazione dei bricconi (1512) e
Il prato dei sempliciotti
(1515). Di valore la sua satira in versi contro la Riforma:
Del gran matto
luterano (1522), nella quale Lutero viene attaccato con spietata,
vivacissima ironia. Trascorse gli ultimi anni a Lucerna, in Svizzera, e nella
città natale. Il suo ultimo lavoro, la traduzione delle
Enneades
del veneziano M. Sabellico, non si scosta dagli ideali medioevali di una
universalità cristiana da
M. sempre sostenuta (Oberehnheim, od.
Obernai, Alsazia 1475-1537).